Polline: un forziere di energia

Il polline un forziere di energia: ricchissimo di sali minerali, proteine, vitamine ed enzimi il polline rappresenta un integratore alimentare di notevole importanza soprattutto in presenza di carenze nutrizionali derivanti da diete squilibrate, dimagranti o malattie debilitanti.

Il Polline è contenuto nelle antere dei fiori, ed una volta raccolto dalle api impollinatrici, verrà successivamente trasportato nell’alveare e depositato nelle cellette dell’arnia, dove verrà utilizzato come nutrimento delle api operaie e dei fuchi. Il polline viene raccolto giornalmente per evitare che subisca alterazioni dovute all’elevata umidità e la presenza di enzimi, per ottenere un prodotto di alta qualità è necessario procedere ad una rapida essicazione ad aria calda ad una temperatura inferiore ai 45°C, per evitare una riduzione delle sue proprietà benefiche. Successivamente vengono eliminate eventuali impurità presenti, ed infine si procede al confezionamento in vasetti di vetro chiusi ermeticamente per proteggere il polline dall’umidità. Il prodotto dovrà essere conservato in ambiente asciutto e al buio. L’umidità può rendere il prodotto nocivo, l’esposizione del prodotto ai raggi solari nel tempo causa una progressiva riduzione delle proprietà del prodotto.

Composizione del polline

Il polline è composto da:
proteine     15-35%
zuccheri    35-45%
lipidi             5-10%
minerali            2%
Il polline contiene una elevata quantità di amminoacidi che il nostro organismo non riesce a sintetizzare, e che quindi vanno assunti con la dieta l’arginina, lisina, triptofano, metionina, valina, leucina, isoleucina, fenilalanina, istidina. Nel polline sono presenti, rilevanti quantità di Vitamina C e di alcune Vitamine del gruppo B.  Ricco anche di sali minerali fonte soprattutto di magnesio fosforo e calcio.

Il polline: un alimento completo

Il polline può considerato un forziere di energia in quanto è particolarmente indicato per le persone con carenze alimentari derivanti da diete squilibrate, dimagranti, individui in convalescenza e donne durante la gravidanza e l’allattamento. Infatti migliora le funzioni digestive e stimola l’appetito. Tali effetti sono riscontrabili sia in soggetti deperiti a causa di anoressia, ma anche in individui in sovrappeso per favorirne il dimagrimento. A livello intestinale svolge un azione da regolatore, e ciò lo rende efficace come rimedio contro la colite, diarrea e stitichezza. Inoltre svolge azione antianemica come evidenziato da alcuni studi, che dimostrano un significativo aumento dei globuli rossi dell’emoglobina principalmente nei bambini. 

Attiva anche alcune funzioni cerebrali migliorando il rendimento intellettuale, e aumenta la resistenza sia fisica che psichica dallo stress, ed ha anche un’azione antidepressiva. Secondo altri studi di ricercatori francesi e svedesi il polline può essere utile nella terapia dei disturbi della prostata. infine è utile anche nel rallentamento delle invecchiamento della pelle.
Il polline può essere utilizzato come alimento, in quanto è scientificamente dimostrato che i pollini che causano allergie sono prevalentemente quelli anemofili(trasportati dal vento), il polline prodotto dalle api è entomofilo, in quanto una volta trasportato nell’alveare viene avvolto dal nettare che neutralizza gli eventuali allergeni presenti.

Come usare il polline

I granuli del polline sono alquanto coriacei, e questo può rendere difficolto la digestione, perciò è opportuno masticarlo accuratamente. Il sapore risulta essere poco gradevole , quindi è consigliato consumarlo polverizzato, sciogliendolo in acqua, latte o yogurt dolcificando con miele, il prodotto può essere riscaldato, purché non si superi la temperatura di 40-45°C. L’assunzione del polline è preferibile effettuarla al mattino a digiuno, prima di fare la colazione nella dose giornaliera di: 15-30g g circa per gli adulti, 5-10 g nei bambini fino a 10-12 anni. Il periodo di assunzione generalmente consigliato è di cicli di 30-40 giorni consecutivi da ripetersi 3-4 volte all’anno. 

Tratto da un articolo di Maurizia Bicocchi

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